giovedì, settembre 07, 2006

Archeologia informatica?

da Punto Informatico di oggi leggo:

La storia di Natascha Kampusch, la giovanissima austriaca sparita otto anni fa e liberata questa estate, s'infittisce di un insolito mistero informatico: un semplice ed innocuo Commodore 64, rinvenuto dalla polizia austriaca nell'abitazione di Wolfgang Priklopil, l'aguzzino della Kampusch, poi deceduto.

Nella ricostruzione offerta dal britannico The Guardian si legge che gli inquirenti si sono bloccati nell'analisi dei vari dati informatici di proprietà di Priklopil, che si ritengono indispensabili a fini investigativi.

Il ritorno al low-tech di Priklopil sembra aver determinato un importante problema per le autorità: il trasferimento dei dati rinvenuti, dicono, è particolarmente difficile. "Non siamo in grado di trasferire i dati su un sistema informatico moderno", hanno svelato gli inquirenti, "senza perdite". Malgrado il Commodore 64 non fosse dotato di dischi rigidi, il celebre sistema degli anni ottanta si appoggiava quasi esclusivamente su supporti magnetici portatili: floppy disk da 5,25 pollici ed audiocassette, ormai in disuso e ridotti allo status di cimeli da collezione e star del retrocomputing.

Molti dei problemi dati dall'analisi dei dati su Commodore 64 sarebbero dovuti ad una peculiarità nella gestione dei file di testo: il C64 utilizza lo standard di codifica caratteri PETSCII e non ASCII, il che complica ulteriormente la trascrizione di eventuali memorie scritte dal rapitore. I drive per la lettura dei floppy disk, inoltre, sono fuori produzione da più di 15 anni, sebbene siano conservati con cura dai collezionisti.
(fonte: articolo)

... a parte che è molto "pressappoco", ma ci sono MILIONI di lettori 1541 e simili anche su eBay... convertitori PETSCII->ASCII a bizzeffe...

ma non fa un po' terrore sapere che in vent'anni la tecnologia è cambiata *così* tanto?

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